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Via Romea - Res Cottidianae et Clarae Personae
Scienza e politica nel Piemonte di fine Ottocento
Se ci chiediamo cosa abbiano in comune i seguenti personaggi, Volta, Pacinotti, Cruto, Ferraris, Meucci, Marconi, non è immediato darci una risposta attingendo soltanto alla memoria collettiva comune. Si tratta infatti di importanti inventori e scienziati italiani che hanno lavorato nel campo della elettricità ed hanno prodotto importanti invenzioni nell’arco di circa cento anni.
Alessandro Volta inventò la pila nel 1800, Antonio Pacinotti la dinamo e il motore a corrente continua negli anno ’60 del 1800, Alessandro Cruto la lampadina a filamento di grafite nel 1882, Galileo Ferraris il trasformatore nel 1885, Antonio Meucci il telefono nel 1871, Guglielmo Marconi la trasmissione del segnale radio nel 1901.
La serata dedicata a Galileo Ferraris (“Galileo Ferraris: lo scienziato, l’uomo ed il politico”, il 21/03/2014), la terza del ciclo “Res Cottidianae et Clarae Personae”, ci ha permesso di riscoprire uno di questi importanti uomini di scienza in una atmosfera particolare: ce ne ha parlato il professor Marco Mezzalama nella sala consiliare di Livorno Ferraris, paese natale dello scienziato.
Galileo Ferraris nacque nel 1847 in una famiglia benestante di Livorno Piemonte e potè frequentare a Torino sia le scuole superiori di che la Scuola di Applicazione per Ingegneri, laureandosi in ingegneria civile. Divenne assistente di fisica tecnica al Regio Museo Industriale e si dedicò agli studi sull’elettromagnetismo: nel 1885 riuscì a realizzare un campo magnetico rotante e un suo motore ad induzione magnetica. Si tratta di una invenzione che ancora oggi è alla base dei motori a corrente alternata degli elettrodomestici usati nella nostre abitazioni.
La portata delle idee innovative di Ferraris si comprende bene se contestualizzata al periodo storico in cui sono state sviluppate: nella seconda metà dell’Ottocento la fonte di energia primaria non era più il legno ma il carbone, il lavoro non era più prevalentemente di origine animale o manuale ma dalle macchine. Quello dell’energia era un tema importante (come d'altronde lo è oggi) e gli studi della scienza e dell’industria erano rivolti a come generarla, come trasportarla e come utilizzarla: le invenzioni di Ferraris permisero di trasportare l’energia su grandi distanze in modo efficace e pertanto rendere l’energia un bene fruibile da sempre più persone.
Ferraris non brevettò mai le sue invenzioni: come si legge nella sua tesi di laurea sosteneva che i propri studi dovessero servire per il progresso sociale e per il miglioramento del lavoro nelle fabbriche, non per interesse personale.
Conosciamo gli studi di Galileo Ferraris grazie ai suoi carteggi e alle sue ricerche; conosciamo anche i risultati della sua attività politica come assessore a Torino e a Livorno Ferraris e poi come senatore del Regno d’Italia: si devono al suo impegno la nascita della rete tramviaria a Torino e la bonifica della allora via Dora Grossa (oggi via Garibaldi).
Poco invece si conosce della sua vita privata: non si sposò, ne’ ebbe eredi; purtroppo non visse a lungo e morì per una polmonite prima di aver compiuto 50 anni.
Uno dei suoi fratelli, Adamo, fu altrettanto famoso: medico e garibaldino, è ricordato come un fervente patriota.
L’evento è stato accolto con partecipazione dai presenti e si è concluso con la proposta, da parte del comune di Livorno Ferraris, di ricordare ogni anno la figura di quest’uomo illustre, probabilmente in ottobre quando ne ricorre l’anniversario della nascita.
Germana Vinelli