Articolo
Via Romea - Ivrea
Giacomino da Ivrea: pittore canavesano del Quattrocento
Carlo Naldi, dopo essere stato professore del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino, dal 2010 tiene corsi sul Romanico e Gotico in Piemonte presso varie sedi dell’UNI3.
Nella chiesa di San Bernardino a Ivrea il 27 Settembre scorso, all’ombra del ciclo pittorico di Martino Spanzotti, ha ripercorso la vita e le vicende del pittore canavesano Giacomino da Ivrea, attraverso le immagini delle sue opere sparse tra Canavese e Valle d’Aosta.
Sappiamo relativamente poco delle vicende personali di questo artigiano della pittura: nacque forse a Bollengo nel primo decennio del 1400 e seguì i primi studi nel Capitolo della cattedrale di Ivrea.
Lavorò molto, ricevendo commesse da nobili e borghesi della zona e ciò gli consentì di condurre una vita agiata (il catasto di Ivrea registra molti suoi beni).
La sua figura si inserisce in una epoca storica, l’inizio del Quattrocento, in cui il territorio Canavesano toccato da guerre e lontano dalle corti non era l’ambiente più favorevole per lo sviluppo dell’arte. Quasi sicuramente subì l’influenza (diretta o per contatti con le rispettive maestranze) di due pittori forestieri che operavano in zona nello stesso periodo: Aimone Duce di Pavia, legato alle corti dei principi, e Domenico della Marca di Ancona, legato alla curia; da loro apprese il gusto per le decorazioni.
Anche se non sembrava interessato alla raffinatezza del gotico internazionale, mantenne un gusto delicato e quasi sognante nella rappresentazione aggraziata di volti e decorazioni; inoltre sperimentò molto con i colori: analisi chimiche degli affreschi hanno ad esempio rivelato l’uso di grafite invece del carbone nei pigmenti del nero o il giallo egiziano derivato dall’industria vetraria veneziana.
E’ tuttora un pittore ancora poco conosciuto: se ne parla per la prima volta in un convegno nel 1964 e non è stato ancora oggetto di uno studio organico.
Per chi voglia riscoprire le opere di Giacomino d’Ivrea, di seguito sono elencato le opere individuate e descritte dal professor Naldi.
Data |
Luogo |
Opera |
Note |
1426 |
Pavone Canavese |
San Grato e Romitorio |
Si tratta delle opere degli esordi nelle quali adatta la scena da rappresentare agli spazi a disposizione; il linguaggio pittorico è ancora ingenuo ma dimostra fin da subito attenzione ai dettagli decorativi. |
Ivrea |
Duomo di Ivrea – Cripta: Madonna e santi. |
||
1430 |
Settimo Vittone |
Pieve di san Lorenzo: Adorazione dei re magi e san Francesco |
I personaggi rappresentati hanno un gusto raffinato. |
1434 |
Fenis |
Cortile del castello |
Dipinse la parete di fronte alla figura di San Giorgio. |
1420/37 |
Ivrea |
Palazzo vescovile affresco del “pomario” |
Insolita presenza di simboli amorosi in un luogo sede del vescovo. |
1440 |
Verrayes |
Cappella di san Michele |
La cappella è molto degradata, ma la firma sulle opere e i dettagli dei personaggi (es le armature) consentono una datazione certa. |
Verrayes |
Casa-forte di Marseiller: paladini e stemmi nobiliari |
E’ presente un elemento ricorrente della pittura di Giacomino: il disegno dello sfondo astratto che accentua la dimensione irreale dei personaggi. |
|
Diermoz (Verrayes) |
Facciata della Casa parrocchiale |
L’affresco è stato da poco scoperto: il volto del cavaliere presente ricorda quelli dei paladini della casa-forte. |
|
1441 |
Saint Vincent |
Parrocchiale di Saint Vincent: abside centrale |
|
Challand |
Cappella di Saint Maxime |
|
|
??? |
Castelnuovo Nigra |
Ciclo dei Prodi di Villa Castelnuovo |
Gli affreschi, conservati al museo di Cuorgnè, presentano lo stesso sfondo astratto della casa-forte |
1446 |
Morge |
Cappella di santa Maria Maddalena |
San Giorgio e San Cristoforo in facciata |
1463 |
Gressan |
Eglise de Sainte Magdeleine (facciata e interno nell’abside) |
Si riconosce un cavaliere simile a quello nella parrocchiale di Sarre |
Pont-Saint-Martin |
Cappella di san Sebastiano e san Rocco |
|
|
Montalto Dora |
cappella del Castello |
|
|
Sarre |
Parrocchiale di Saint Maurice: antica abside sotto il campanile |
Gli affreschi sono in una zona poco accessibile: si riconoscono un Cristo Pantocratore (molto simile alla cappella di Challand) e un San Maurizio cavaliere. La decorazione floreale presente è uno dei temi ricorrenti del pittore. |
|
Bourg-Saint-Maurice |
Village de Vulmix - Chapelle de saint Grat |
L’affresco illustra un episodio della vita di San Grato quando si recò in Palestina per recuperare la testa di San Giovanni Battista e la cui mandibola (conservata ad Aosta) ricevette in dono dal papa per riconoscenza. |
|
1465 |
Caravino |
Chiesa di san Giacomo di Carpaneto |
La chiesa è rimasta di proprietà degli ultimi discendenti dei Massino e non è di proprietà del FAI come il resto del castello. |
Germana Vinelli