Ebrei nel Medioevo. L’Isola della Rugiada Divina. L’anomalia Italiana
Promossa da: via Romea Canavesana in collaborazione con: ass.ne Duchessa Jolanda
Data : giovedì, 9 giugno 2016 alle ore 21:00 nel comune di: Moncrivello come arrivare
Rassegna: Res Cottidianae et Clarae Personae
Programma:
Ebrei nel Medioevo. L'Isola della Rugiada Divina. L'anomalia Italiana
Nel Medioevo numerose e importanti comunità ebraiche sono presenti su tutto il territorio europeo, soprattutto occidentale. Le grandi comunità dell’Europa orientale come quella polacca e quella russa si svilupperanno soltanto a partire dal XVI secolo.
Se nell’Impero Romano, gli ebrei erano, nel complesso, ben integrati nella società, con l’affermarsi del Cristianesimo e la propaganda antigiudaica che l’accompagna, hanno inizio le persecuzioni e tutta una serie di provvedimenti che vengono via via presi nei loro confronti. Quasi ovunque in Europa peggiorano le loro condizioni di vita e cambia radicalmente il loro stato giuridico. Gli ebrei diventano una minoranza da emarginare e da tenere ben separata dalla società cristiana. Decreti vessatori, divieti, editti di tolleranza e condotte condizioneranno per secoli la loro esistenza. Alle dirette dipendenze di papi e sovrani, sottoposti alle loro decisioni arbitrarie, gli ebrei vengono cacciati dall’Inghilterra nel 1290 e un secolo dopo, nel 1394 dalla Francia, mentre un susseguirsi di espulsioni temporanee caratterizzerà la storia delle comunità tedesche fino al XVI secolo. Due avvenimenti sopraggiungono a peggiorare una situazione già così difficile e precaria: le crociate e nel 1348 la diffusione del morbo della Peste Nera. Un’ondata di violenze inaudite colpisce in questi secoli le comunità ebraiche, in particolare quelle ashkenazite della Germania che ne escono decimate e distrutte. Nello stesso periodo comincia a delinearsi e a consolidarsi lo stereotipo dell’ebreo intrinsecamente malvagio, avido e ambiguo, stereotipo di cui si nutrirà nei secoli successivi ogni forma di avversione e odio antisemita.
In uno scenario così fosco e tragico, vi sono, non senza contraddizioni e ambivalenze, due grandi eccezioni: la Spagna, la mitica Sefarad, almeno sino al 1391, data che segna l’inizio della fine e che prepara gli avvenimenti che porteranno all’espulsione degli ebrei nel 1492 e l’Italia, l’isola della rugiada divina, secondo una fantasiosa etimologia diffusa già in età molto antica tra gli ebrei. Ed è proprio la storia della presenza ebraica in Italia, tanto spesso interpretata come un’anomalia, l’oggetto della nostra conferenza.
Mentre per gli ebrei d’Europa il Trecento e il Quattrocento sono secoli di violenze, massacri, espulsioni, esili, in Italia essi segnano l’inizio di un periodo di grande espansione, in cui nuove comunità si costituiscono e in cui Stati e città italiane diventano luoghi di accoglienza e di rifugio per gli esuli dalla Germania, dalla Francia e dalla Spagna. Se gli ebrei delle importanti comunità dell’Italia meridionale, fiorenti e prospere durante la dominazione araba e il periodo normanno, sono costretti ad abbandonare la loro terra dopo l’editto di espulsione dalla Spagna e dai suoi territori nel 1492, le comunità dell’Italia centro-settentrionale possono continuare a crescere e a svilupparsi, per quanto sempre regolate e condizionate da decreti, condotte e divieti imposti loro da sovrani e signorie. Anche in Piemonte, soprattutto a partire dal XV secolo, si costituiscono numerose e importanti comunità sulle cui caratteristiche specifiche ci soffermeremo.
La storia degli ebrei in Italia sembra così aver preso una direzione un po’ diversa da quella degli ebrei nel resto dell’Europa. L’Italia sembra essere davvero un’isola, se non proprio felice, almeno relativamente serena in cui agli ebrei è consentito di vivere, seppure tra tante limitazioni.
Siamo alle soglie dell’età moderna e un nuovo capitolo sta per aprirsi nella storia degli ebrei italiani: l’istituzione dei ghetti, anch’essi una complessa e tragica – questa volta – anomalia italiana.
Relatrice: Roberta Ruth Cerruto
Studi di Lingua e Letteratura Spagnola e Francese presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Torino e di Storia della Lingua Spagnola e di Filologia presso le Università spagnole di Salamanca e di Murcia.
Traduttrice, dopo alcune esperienze nell’ambito della ricerca linguistica, ha intrapreso Studi di Ebraismo e Storia ebraica, con una particolare attenzione per la storia degli ebrei in Spagna, le tradizioni e la lingua sefardite. È in questo campo che oggi svolge le sue ricerche.
Collabora con case editrici, con la Comunità e il museo ebraico di Casale Monferrato, con scuole e associazioni culturali, tenendo numerose lezioni e conferenze.
Castello di Moncrivello - Via Duchessa Jolanda n°8 - ore 21:00
Ingresso Libero