Storia in soffitta

Sant'Ignazio da Santhià
Il bel Paradiso non è fatto per i poltroni. Lavoriamo dunque

Lascia un commento approfondimento di: Giuseppe Avataneo



La terra vercellese è stata, in ogni tempo, prodiga di importanti personalità in campo religioso. In questa sezione chiamata “Storie in soffitta” si sono già citati i vercellesi: Card: Guala Bicchieri, promotore della “Magna Charta” inglese e le sue pronipoti Beate Emilia e Beatrice, sorelle e fondatrici di monasteri. Si è anche ricordato il cavagliese Venerabile Giovanni Gersen, frate benedettino ed autore della “De imitatione Christi”.

Tutte grandi figure che, al loro tempo, diedero lustro alla terra vercellese, ma che ora sono sconosciute alla maggior parte dei loro stessi concittadini.

 

Continuando a cercare nei meandri della storia mi sono casualmente imbattuto in un’altra figura di religioso, addirittura canonizzato come Santo, del cui nome, vita ed opere sarei curioso sapere quanti Santhiatesi sono al corrente. Parlo di Sant’Ignazio da Santhià.

 

Al secolo Lorenzo Maurizio Belvisotti nasce il 5 giugno 1686 a Santhià, quarto dei sei figli avuti da Pier Paolo e da Maria Elisabetta Balocco.

 

Di famiglia benestante  rimane orfano di padre a otto anni e la madre lo affida per la formazione al dotto sacerdote e parente Don Bartolomeo Quallio. Forte in lui cresce il fervore religioso e, dopo aver frequentato le scuole primarie a Santhià, nel 1706, si trasferisce a Vercelli per seguire gli studi filosofici e teologici presso il seminario di quella città.

 

Dopo aver preso i voti, col beneplacito della madre e dei fratelli, viene ordinato sacerdote nell’autunno del 1710. A trenta anni assume l’incarico di cappellano e precettore presso la nobile famiglia vercellese  dei conti Avogadro di Casanova. In questo periodo, attratto dall’opera missionaria dei Gesuiti, conoscerà anche il suo direttore spirituale, padre Cacciamala.

 

Contemporaneamente l’alto tenore di vita, che gli avrebbero permesso la rendita personale e l’attività di precettore, vennero stravolti, nel 1715, dalla morte della madre e dalla controversia sorta sulla gestione della Collegiata assegnatagli dalla stessa città di Santhià.

A loro volta gli Avogadro lo eleggono parroco della parrocchia di Casanova Elvo, su cui hanno il giuspatronato. Ma don Belvisotti, a trent’anni, è in cerca di un’altra via più confacente alle sue aspirazioni.

 

Il 10 giugno 1716 rinuncia alle due nomine, ed ai relativi benefici e, il 24 maggio, entra nel convento-noviziato dei Cappuccini di Chieri, ove assume il nome di frate Ignazio da Santhià,

 (ad onore dell’ammirazione per Ignazio di Lojola), cominciando da zero il suo cammino sulla strada di San Francesco, con l’intenzione di partire in futuro per le missioni estere. La solenne professione dei voti avviene esattamente un anno dopo (24 maggio 1717).

 

Le sue doti di fermezza, osservanza, costanza e gioia nell’accettazione e pratica della Regola guadagnano a tal punto la fiducia dei superiori che, dopo gli anni della formazione a Saluzzo, Chieri ed al Monte dei Cappuccini, lo inviano a ricoprire diversi ruoli nei conventi di Torino, Chieri, Biella, Avigliana, Pinerolo, Chivasso e Carrù  finché, nel Capitolo Provinciale del 31 agosto 1731, viene nominato Maestro dei Novizi nel convento di Mondovì.                                                               Magistero che segnerà una svolta fondamentale nella sua vita e che gli consentirà, in tredici anni di attività, di arricchire la Provincia Monastica piemontese di ben 121 nuovi frati, (alcuni dei quali arriveranno alla canonizzazione).

 

In questo periodo si colloca il primo fatto straordinario a lui attribuito. Venuto a conoscenza che il suo ex novizio, padre Bernardino Ignazio della Vezza, missionario in Congo, rischiava interrompere la sua missione a causa di una grave oftalmia, il nostro si prostrò davanti al Signore e chiese che questa infermità abbandonasse il missionario e ricadesse su di lui.

 

Esaudito miracolosamente il suo desiderio, nel 1744 fu costretto a rinunciare all’incarico ed a ritirarsi per cure presso l’infermeria del convento di Torino-Monte.

Sempre ubbidiente ai superiori segue  l’esercito del re di Sardegna Carlo Emanuele III alla guerra contro i franco-spagnoli (1745-46) come cappellano capo, col compito di assistere i militari ricoverati ad Asti, Alessandria e Vinovo.

 

Nel 1747, finita la guerra, torna nel convento dei Cappuccini a Torino, ove rimarrà sino alla morte. Sempre infaticabile Ignazio divide l’attività pastorale tra il convento e la città scendendo settimanalmente, nonostante la vetusta età ed i malanni che lo affliggono, la ripida strada che lo conduce a Torino, per portare nelle vie e nelle case il conforto della parola e l’attesa benedizione, il suo motto era: “Il bel Paradiso non è fatto per i poltroni. Lavoriamo dunque”, e quando si trovava al Monte svolgeva, fino a pochi anni dalla morte, i più umili lavori quotidiani della vita conventuale.

Intanto i prodigi si moltiplicano ed il popolo lo battezza: “Il Santo del Monte”, attirando anche la venerazione di importanti personaggi della Corte; i Regnanti in primis, l’Arcivescovo Giovanni Battista Roero, il Card. Vittorio delle Lanze, il Gran Cancelliere Carlo Luigi Caisotti di Santa Vittoria ed il sindaco  di Torino.

 

Quando, a 80 anni, il fisico non gli permette più di affrontare la discesa della collina torinese, sono i fedeli a salire al Monte per continuare a confessarsi, ascoltare la sua parola e prendere la sua benedizione; l’afflusso non cessa neanche negli ultimi due anni, passati nell’infermeria del convento.

Muore serenamente nella sua cella allo scoccare della mezzanotte del 22/9/1770, festa di San. Maurizio, suo patrono e della Provincia Cappuccina del Piemonte, alla veneranda età di 84 anni e la voce: “E’ morto il Santino del Monte” si sparge veloce in Torino.

La folla accorsa a rendergli omaggio è talmente numerosa da bloccare il Monte, tanto che il Superiore del Convento decide di anticipare i funerali all’alba, per tutelare l’integrità delle spoglie, già oggetto di culto. Uno dei più stimati seguaci è il Cottolengo, che invita i malati a pregare il “Santo”  per ottenere la guarigione.

 

Immediatamente si apre la causa di beatificazione e i cappuccini raccolgono testimonianze e relazioni sulla vita, virtù e fatti straordinari a lui attribuiti. La documentazione è consegnata a Torino l’11/9/1777 e a Roma il 2/9/1780.

Nel 1782 viene avviato il processo apostolico che, a causa della occupazione francese prima e delle soppressioni che colpiscono gli Ordini Religiosi poi, subisce continui rallentamenti ed interruzioni.

Finalmente Papa Leone XII, il 19/3/1827, emana il decreto sulla: “Eroicità della virtù del venerabile Ignazio da Santhià” . Ma nuovamente la causa si blocca!

Le ragioni dei sostenitori del “Santo” si arricchiscono di due nuove guarigioni miracolose: la prima a Busca (Cn) nel 1946 e la seconda a Revello (Cn) nel 1955.

Dopo oltre un secolo di totale silenzio Papa Paolo VI procede alla solenne beatificazione il 17/4/1966 e Papa Giovanni Paolo II lo fa Santo il 19/5/2002.

Padre Ignazio da Santhià, sebbene sia una delle figure meno mediatiche e conosciute tra i Santi canonizzati da Papa Giovanni Paolo II è stato, sin dalla morte uno tra i Santi torinesi più amati dal popolo.

 

BIBLIOGRAFIA:

  • Sacro Rituum Congregatione Emo et Remo Domino

Cardinali Rivarola Relatore Taurinen

Beatificationis Canonizationis

Ven.Servi Dei

P.IGNATII A S.AGATHA

Sacerdotis Professi Ordinis Minorum S.Francisci Capuccinorum

POSITIO SUPER VIRTUTIBUS

Romae MDCCCXXIV

Ex Typographia Rev.Camerae Apostolicae

 

 

  • SANT’IGNAZIO DA SANTHIA? – Santi e Beati

www.Santiebeati.it/>Sezione I

 

  • IGNAZIO DA SANTHIA’-WIKIPEDIA

https://it.wikipedia.org/wiki/Ignazio_da_Santhià

 

  • SANT’IGNAZIO DA SANTHIA’ (1686-1770)-FRATI CAPPUCCINI ITALIANI

www.fraticappuccini.it/new_site/.../Santi 133-sant-ignazio-da-santhià-1686-1770.html

 

  • SANT’IGNAZIO DA SANTHIA’-CAPPUCCINI PIEMONTE

www.cappuccinipiemonte.it/spiritualità/i-nostri-santi.../68-sant-ignazio-da-santhià

 

  • IGNAZIO DA SANTHIA’-FRATI CAPPUCCINI ASSISI

Storia/santi/ignazio-da-santhià.html

 

  • IGNAZIO DA SANTHIA’,BIOGRAFIA (1686-1770)

www.vatican.va/news_services/liturgy/saints/ns_lit_doc_200205e9_ignazio_it_html

 




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