Storia in soffitta
Madre Luisa Margherita
il convento di Betania a Vische
approfondimento di: Giuseppe Avataneo
Margherita Claret del la Touche nasce in Francia a Sain Germain-en Lye, nella Bretagna, il 15-3-1868 da una ricca famiglia borghese.
Perso il padre molto piccola venne allevata dalla madre,cristiana di stretta osservanza e dal patrigno, secondo una mentalità molto diffusa all’epoca nella borghesia; tra il rigore e l’irreprensibilità religiosa (cosa che la spinse a pronunciare spontaneamente,all’età do nove anni, il voto di verginità) e l’amore per la vita mondana tra salotti, feste, teatri, musica e balli.
Questo dualismo, benché assimilato molto bene dalla giovane Margherita, abbinato ad una figura fisicamente attraente e buona cultura, che attraevano i pretendenti,la portò,tra i 13 ed i 18 anni, a vivere alcune crisi esistenziali e pulsioni sentimentali che la spinsero sull’orlo dello scioglimento del voto di castità; ma che ella seppe tenacemente superare, orientandosi definitivamente verso l’abbraccio della vita religiosa.
Da sempre di salute cagionevole e più volte giunta alle soglie della morte si scontrò così col cuore della madre la quale, dopo aver tante volte rischiato di perderla, non era disposta a rinunciare ad un avvenire mondano per la figlia prediletta... ma, il 20-11-1890, entrò egualmente nel monastero di Romans, delle Suore della Visitazione, fondate da S.Francesco di Sales e da S.ta Giovanna Fremiot de Chantal,ove prese il nome di Suor Luisa Margherita.
Qui, nell’isolamento della clausura, a seguito di “ripetuti colloqui diretti con Gesù”come narra nella sua “Autobiografia”, di avere avuto sin dal 1902, sentì di essere chiamata dal Signore a due grandi compiti: ”trasmettere il messaggio che Gesù le ha affidato per i sacerdoti” e “far conoscere la missione del sacerdote come seminatore d’Amore”.
Sulla Francia si stavano però addensando scure nubi portate da successive ondate di anticlericalismo che costrinsero, a seguito delle leggi che decretarono lo scioglimento degli ordini monastici, la comunità di Romains ad abbandonare la sede ed a rifugiarsi a Revigliasco,sulla collina torinese.
Qui suor Margherita venne eletta Madre Superiora e subito dovette far fronte ad un nuovo trasloco a causa della scarsa idoneità della nuova sede; così nel 1907 si trasferirono a Mazzè; qui Margherita incontra il vescovo di Ivrea Mons.Matteo Filipello,che la consiglierà per il resto della vita.
Nel 1913, dopo che l’anno prima le suore si erano nuovamente trasferite a Parella,Madre Luisa viene inviata dal Vescovo,assieme alla compagna Margherita Reynaud, a Roma per esporre alla Santa Sede i suoi scritti. Il Vaticano esaminò attentamente le testimonianze portate da Madre Margherita e,col supporto delle garanzie di Mons.Filipello, trovò molto interessante il progetto,incoraggiando la religiosa ad aprire una nuova casa della “Visitazione”, con lo specifico scopo di pregare per i sacerdoti e per la futura “Opera Sacerdotale”.
Nella ricerca della sede adatta all’apertura della: ”Piccola Casa dell’Amore Infinito” (come ella amava chiamarla), suor Luisa Margherita e la consorella giungono a Vische nel marzo del 1914, e qui la fondatrice riconosce nella “Villa Cler”in regione “Alberetto” (Arbreit), come scrive la Reynaud nel suo diario: ”…quella stessa piccola casa mostratale interiormente da Signore a più riprese sin dal 1889”.
Ottenute le necessarie autorizzazioni, perfezionato l’acquisto e provveduto ad un primo adattamento dell’immobile, la nuova “Comunità” (composta da tre suore) iniziò ufficialmente la vita il 25-3-1914, con la celebrazione, da parte del pievano di Vische Don Michele Actis, della prima messa, in un piccolo locale adattato a cappella.
Nonostante le ristrettezze economiche la piccola comunità crebbe anche con gli aiuti che buoni benefattori iniziarono ad inviare. Quando però sembrava che le cose dovessero mettersi al meglio, la debole costituzione della Madre fondatrice ebbe il sopravvento ed elle lasciò la vita terrena il 14-5-1915, a soli 47 anni, e venne tumulata nel cimitero del paese.
Il seme però era stato gettato,aveva attecchito e stava ormai germogliando. A causa della separazione dalla casa madre della Visitazione di Parella occorreva una nuova denominazione che, su suggerimento di Padre Charrier (primo confessore spirituale di Madre Luisa) Mons Filipello il 29-4-1922 intitolò: ”Istituto di Betania del Sacro Cuore” (nome che porta ancora oggi).
Il 25-3-1932 le spoglie terrene di Madre Luisa Margherita vennero esumate dal cimitero di Vische e,trovate incorrotte, traslate nel sepolcro preparato nel giardino del convento, dando subito inizio ad un assiduo pellegrinaggio.
Il 31-3-1933 Mons. Filipello dava il via alle pratiche di beatificazione della fondatrice; che è stata dichiarata “Venerabile” il 26-6-2006.
Man mano che il numero delle sorelle aumentava il luogo si arricchiva di nuove costruzioni, sia per l’accoglienza dei sempre più numerosi visitatori che per le attività comuni e spirituali; l’ultima costruzione in ordine di tempo è la Chiesa-Santuario, inaugurata il 14-3-1998 e dedicata al “Sacro Cuore di Gesù”. L’opera, progettata dal padre francescano Costantino Ruggieri e dall’architetto Luigi Leoni, è caratterizzata dalle splendide vetrate policrome che lasciano piovere sui fedeli un arcobaleno di luci.
All’interno della chiesa, in un’urna di marmo, il 14-5-2007 sono state definitivamente traslate le spoglie di Madre Luisa Margherita, con solenne cerimonia officiata dal vescovo di Ivrea Mons.A.Miglio.
Da VIsche le suore di Betania si sono sparse in Italia fondando nuove comunità a Cremona, a Roma ed a Traversella e nel mondo in Francia, Argentina e Colombia.
Fonti Bibliografiche
- Pier Giorgio Debernardi: Ho incontrato l’amore (vita-carisma-missione di Madre Luisa Margherita Claret del la Touche) – 1999
- AA.VV.: Immagini per ricordare (Vische nelle fotografie di Pino Baro) – 2003
- Sac.Michele Actis: Vische,sua storia civile e religiosa – 1963
Roberto Borghetti e Amici di Betania del Sacro Cuore: Luisa Margherita Claret de la Touche (L’Abisso dell’Amore Infinito) – 2009
- Don Rodolfo Reviglio: Una vita al servizio dell’Amore (In:Opera dell’Amore Infinito – I quaderni dell’Opera N°12) - 1990